giovedì 11 agosto 2016

Stress da lavoro? Cause, conseguenze e suggerimenti per superarlo

Lo stress che si accumula sul posto di lavoro può avere conseguenze estremamente negative sulla salute psicologica delle persone.

Ma cos'è lo stress da lavoro?

E cosa lo determina?

Lo stress da lavoro è una reazione psicofisica dovuta a una situazione di sottostimolazione o di sovrastimolazione che proviene dall'ambiente lavorativo. 

Ciò significa che ci si può sentire stressati sia quando si lavora troppo, con ritmi troppo intensi, sia quando si lavora troppo poco. Quest'ultima informazione può sembrare un controsenso ma in realtà se pensiamo a momenti della nostra storia lavorativa in cui siamo stati coinvolti in occupazioni noiose o in realtà dove capitavano spesso periodi di "cali di lavoro" possiamo facilmente comprendere come le giornate "vuote" in cui il tempo non passa siano pesanti da affrontare quanto le giornate troppo piene. 

Poi, quando si parla di stress, c'è il grande ruolo delle risorse che la persona può mettere in campo per farvi fronte. 

Se io penso che ce la farò a reggere una situazione impegnativa, allora sarò poco o per nulla stressato, ma se credo che non ce la farò a reggere ciò che mi viene chiesto di fare, allora percepirò più stress.
La percezione dello stress è quindi soggettiva!

Per questa ragione, di fronte alla stessa situazione lavorativa, alcune persone saranno più stressate, mentre altre meno o affatto.


Quali sono i principali fattori presenti sul posto di lavoro che possono causare stress?

Ambiente fisico: l'ambiente in cui si lavora è importante. Rumori, presenza di troppe o al contrario di poche persone possono essere fonte di disagio.

Ritmi lavorativi: lavorare troppo e troppo in fretta può portare le persone a fare errori e a sentirsi costantemente sotto pressione, riducendo di gran lunga la soddisfazione lavorativa.

Non chiarezza dei ruoli lavorativi: essere assunti per occupare un certo ruolo e poi trovarsi a svolgere mansioni di livello inferiore (o superiore, per le quali non si hanno le competenze) può portare a sperimentare forti livelli di ansia e insoddisfazione.

Ostacoli nella carriera: avere in previsione di fare un certo tipo di crescita professionale e trovare ostacoli, impedimenti a tale crescita può essere molto frustrante e causa di stress da lavoro.

Aspetti economici: guadagnare troppo poco può essere fonte di preoccupazioni e tensioni.

Cattivi rapporti con colleghi e superiori: discussioni continue o incomprensioni, silenzi che si trascinano nel tempo, pettegolezzi, scarso supporto. Sono tutte condizioni che possono causare stress. 

Insicurezza del posto di lavoro: la crisi economica ha portato ad una sempre più frequente sensazione (e/o realtà di fatto) di precarietà e di incertezza. Tutto questo aumenta i livelli di ansia, incidendo negativamente sullo stress sperimentato.

consigli per gestire lo stress da lavoro



Le conseguenze dello stress sulla persona possono esprimersi con:

Malattie cardiovascolari e bronchiali, disfunzioni gastrointestinali, disturbi cutanei, tiroidei, scheletrici, asma, obesità, diabete.
Ansia, paura, senso di colpa, irritabilità, deficit dell’attenzione, aumento dell’uso/abuso di farmaci e/o alcool/sostanze psicoattive.

Come si può fare per prevenire e/o gestire lo stress da lavoro? 

#  Fare la stessa cosa in modo diverso: se possibile cambiare tempi e modalità di organizzazione o esecuzione del lavoro. Cercare modi differenti di fare il lavoro di sempre, quando e se possibile, aiuta a rompere la monotonia e fa sentire più soddisfatti.

# Migliorare i rapporti con i colleghi e i superiori: discutere in modo pacato, essere pronti a riconoscere i propri errori, sdrammatizzare, aiutare gli altri: sono tutte qualità che rendono i rapporti più distesi e che possono mettere colleghi e superiori in condizione di essere più disponibili nei nostri confronti.

# Fare delle pause. La pausa caffè e la pausa pranzo dovrebbero essere momenti "di qualità". Se continuiamo a parlare di lavoro o mangiamo un panino di fronte al pc mentre continuiamo a lavorare, questa non è una "vera" pausa.

# Coltivare un tempo libero di qualità. Se il lavoro dà dei problemi e la situazione non accenna a migliorare nonostante i nostri tentativi è opportuno cercare risorse positive e occasioni di soddisfazione nelle amicizie, negli hobbies e nel rapporto con il/la partner e con i familiari.

# Cambiare lavoro. Se nulla ha funzionato e se ci sono le condizioni, non rimane altro che cambiare lavoro, cercando una situazione che risponda maggiormente alle nostre esigenze.


immagine su calabrialavoro.eu





mercoledì 3 agosto 2016

Sei preoccupato per avere troppe preoccupazioni? prova queste 3 strategie

Molte persone che sono spesso preoccupate temono che questo modo di ragionare abbia conseguenze catastrofiche sulla propria salute mentale.
 
Le paure che sono più frequentemente associate all'avere molte preoccupazioni sono:
 
"le mie preoccupazioni mi faranno ammalare fisicamente"
 
"le mie preoccupazioni mi faranno impazzire"
 
"non riuscirò a controllare le mie preoccupazioni"
 
"continuerò a preoccuparmi così per tutto il resto della vita"
 
la paura della paura
 
 
 
 
Come detto più volte in questo blog, ogni pensiero che si accompagna ad emozioni forti di ansia va messo alla prova!
 
In questo caso è quindi possibile chiedersi:
 
1) Che prove ci sono a favore di queste convinzioni?
 
2) A cosa porta continuare a ragionare in questo modo?
 
3) Come potrei ragionare diversamente?
 
Inoltre va provato a ricordare se si conoscono persone che, avendo grosse preoccupazioni per qualcosa, hanno perso completamente a causa di queste il lume della ragione.
 
Facendo questo si potrà facilmente notare come le preoccupazioni (e quindi l'ansia) non conducono alla follia, non portano "ad impazzire" bensì a stare "solamente" piuttosto (o molto) male.
 
Una confusione che spesso viene fatta è tra l'avere un disturbo d'ansia e l'essere sofferenti di una malattia psicologica più invalidante, ad esempio la psicosi o schizofrenia.
 
Va perciò detto che ansia e psicosi sono due "cose" completamente differenti.
 
L'ansia ha oscillazioni anche notevoli, per come viene sperimentata, nel corso dell'esistenza di una persona, mentre la schizofrenia è una malattia che ha sintomi più o meno costanti.
 
Nella schizofrenia, inoltre, ci sono disturbi di pensiero e di linguaggio, deliri e allucinazioni (sentire qualcosa che solo la persona sente, vedere qualcosa che solo la persona vede, avere convinzioni strane, ad esempio di essere controllati dagli alieni o dai servizi segreti).
 
Una persona ansiosa, inoltre non perde mai la cognizione di come funziona correttamente la realtà, tanto che, in condizioni di estrema urgenza, è in grado di "superare" tutte le paure e di agire facendo ciò che va fatto.
 
Quindi preoccupazioni (e preoccupazioni sulle preoccupazioni), ansia e paura non potranno mai portare ad una condizione psicologica più importante, anche se vanno contrastate attivamente per garantire alla persona che le sperimenta una migliore qualità di vita.
 
Da Andrews et al. "Trattamento dei disturbi d'ansia" Centro Scientifico Editore 2003.
 
immagine su studiopsicologiasardegna.it