domenica 18 maggio 2014

Cinque suggerimenti per insegnare le regole ai bambini




La modalità di far rispettare le regole ed impartire la disciplina ai bambini è da sempre un tema per il quale ricevo in studio diverse richieste di consulenza.
Per affrontare questo argomento parto oggi  dai risultati di alcuni studi che sono stati effettuati su bambini affetti da Disturbo Oppositivo Provocatorio e da Disturbo della Condotta. Questi bambini esibiscono livelli di rabbia persistente ed evolutivamente inappropriata, irritabilità, comportamenti provocatori e oppositività, che causano menomazioni nell’adattamento e nella funzionalità sociale.
Premesso che nel ricercare le cause dei disturbi di tipo psicologico si ipotizzino quasi sempre anche cause di tipo genetico/biologico, per quanto riguarda questo tipo di disturbo emergono anche modelli familiari inadeguati nell'impartire la disciplina. In particolare, le famiglie dei bambini con questo tipo di difficoltà si rivelano inconsistenti nell'impartire regole e nel farle rispettare oppure, al contrario, eccessivamente rigide e severe, magari occasionalmente e sull'onda dell'umore del momento.
Il risultato è che, i figli di genitori con un atteggiamento simile, imparano a considerare l'autorità come inaffidabile, inattendibile, inconsistente e/o ingiusta, e tendono quindi a non rispettarla.
 
Volendo utilizzare i risultati di questi studi per trasporli in situazioni di "normalità" possiamo dire che per impartire regole e disciplina in modo corretto ai bambini sia opportuno: 

1) dare poche regole e farle rispettare sempre (anche se il bambino si oppone e fa capricci)

2) nel caso di infrazione di regole prevedere delle conseguenze che consistono nella privazione di privilegi o di attività gradite al bambino (es. se non riordini la tua camera non potrai guardare i cartoni animati)

3) prevedere dei rinforzi positivi (piccoli premi, conseguenze positive, lodi) nel caso in cui il bambino si comporti bene

4) evitare di ricorrere a punizioni di tipo fisico (sculaccioni) perchè il bambino le rimetterebbe probabilmente in atto verso compagni di classe o in altre situazioni

5) dare punizioni proporzionate all'infrazione della regola commessa (no a punizioni eccessivamente dure o troppo durature)


2 commenti:

  1. Ciao Sandra,
    sono capitata qui per caso e mi interessano molto le tematiche di cui tratti, sia come insegnante, che come genitore che come persona.
    Non sono del tutto d'accordo con quello che hai scritto, in quanto, a mio parere, le "punizioni" (preferisco chiamarle conseguenze) devono essere collegate con ciò che è successo, anche se non è sempre facile.
    Se non riordini la tua camera, io potrei fare lo stesso e, ad esempio, non lavarti i vestiti, o non cucinati da mangiare, o aggiungere io stessa disordine alla tua camera, visto che non ti importa.
    Se invece ti privassi dei cartoni, farei una cosa che non c'entra nulla, col rischio di ritrovarmi con un'arma spuntata nel caso non ti importasse. Se mi rispondessi: "Fai pure", che potrei toglierti allora?
    Roberta

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  2. Ciao Roberta, sono contenta che tu abbia letto il mio blog.
    Nella scelta del tipo di punizione, o conseguenza, da applicare di fronte a comportamenti scorretti va sempre tenuto conto che vanno tolte al bambino delle cose che a lui piacciono, ma che non sono rilevanti in senso assoluto per la sua crescita. In ogni caso la sottrazione di un privilegio deve davvero essere un piccolo ma reale disagio per il bambino, per cui va pensata prima, a "mente fredda". Se poi può essere qualcosa che si collega al fatto avvenuto tanto meglio, anche se, come dici tu, a volte difficile da applicare. Le conseguenze che tu citi, in ogni caso, le ritengo più adatte, in linea generale, per ragazzi più grandi...Ciao!

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